Presso la sede di Dubai di Oblong Contemporary Gallery si è svolto un incontro mirato a raccontare l’importanza di un ponte culturale e artistico tra l’Italia e il Medio Oriente, con un focus su Pietrasanta, illustrata da un oratore d’eccezione, Massimo Mallegni, ex Sindaco da sempre legato alla città d’arte toscana, nota a livello internazionale per le sue fonderie del bronzo e per i laboratori artistici di marmo, dove vengono realizzate da secoli sculture di artisti conosciuti in tutto il mondo.
Pietrasanta è di fatto uno scrigno ricco d’arte e storia, un palcoscenico che ha visto grandi artisti crescere e diventare famosi anche grazie alla presenza di artigiani che da generazioni insegnano a trasformare la materia in arte.
Ospite anche l’artista Antonio Signorini, con alle spalle cinque mostre monumentali a Venezia, Forte dei Marmi, Firenze, Dubai e Beirut, che ha parlato della poetica legata alle sue opere.
Appassionato studioso di antropologia, Signorini plasma monumentali statue che raffigurano danzatrici, guardiani e cavalli in bronzo, con l’uso della tecnica della cera persa.
Le figure create da Antonio Signorini sono, di fatto, un miscuglio di culture ed epoche, traghettatori capaci di unire mondi, universi e raccontare la storia dell’uomo.
Danzano, corrono, lottano, difendono le tradizioni che nei secoli hanno dato vita alla nostra civiltà, ma lo fanno con uno sguardo verso il futuro.
Nascono filiformi, veloci, rapide, come rapido è il tempo che inesorabilmente trascorre.
Nell’immaginario umano, il cavallo evoca libertà e bellezza, ma non è stato sempre così.
Porta con sé, infatti, un aspetto duplice che mette in risalto contemporaneamente i caratteri positivi e negativi dell’animale.
Basti pensare che in epoca arcaica il cavallo è stato associato al regno dei morti e successivamente alla divinità Sole. È da sempre sinonimo di eleganza e potenza, e proprio a lui sembra essere dato il compito di andare oltre per poi tornare e guidare il seguito.
Il cavallo rimane l’unico animale compagno dell’uomo, consapevole della propria forza, e quindi in grado di scegliere se e quando seguirlo.
Nell’induismo, il termine “Avatar” significa discesa e incarnazione di una divinità, e per passare "attraverso" il tempo, le creature di Antonio Signorini devono e vogliono avere questa connotazione.
Il management di Oblong Contemporary Gallery, attraverso questi eventi, vuole creare un ponte culturale, un dialogo mediato dall’arte moderna e contemporanea, mettendo in primo piano le esperienze dei vari artisti per meglio far comprendere il differente approccio che ognuno di loro ha verso l’arte e quanto l’esperienza, la storia e il rispetto della cultura dei vari paesi siano parte integrante del processo creativo per ogni artista, nella piena consapevolezza che la regione del Golfo sarà protagonista della scena culturale e artistica internazionale già dalle prossime generazioni.