La classicità archeologica di Pompei e la contemporaneità dell'arte di Mitoraj - l'una mai sopraffatta dall'altra - stabiliscono un legame armonico e dialettico che enfatizza ed esalta la solennità storica degli scavi tanto quanto le delicate figure del maestro scultore.
Il Professor Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro afferma: “Questa mostra ideata e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro –Italia e Mediterraneo, rappresenta un'auspicata continuazione della precedente mostra del 2011 alla Valle dei Templi di Agrigento ed è stata nasce da un'idea coltivata dal sottoscritto e dal Maestro, precisamente ad Agrigento. Gli scavi di Pompei oggi accolgono le sculture monumentali di Mitoraj allo stesso modo in cui un teatro accoglierebbe le esibizioni dei suoi attori. Come già sperimentato, la bellezza si fonde con la storia antica dialogando con un'espressione artistica contemporanea in una perfetta simbiosi tra antico e moderno. In questo Mitoraj è stato un vero maestro: il suo stile, infatti, pur radicato nella tradizione classica con un tocco postmoderno, attinge dal patrimonio storico mediterraneo ed è concepito – secondo me – come un mare di incontri tra persone, civiltà e cultura".
“Divinità ed eroi mitologici popoleranno le strade e le piazze della città sepolta dall'eruzione del Vesuvio, e emergeranno dalle rovine come una visione”, afferma Massimo Osanna, Direttore Generale della Soprintendenza di Pompei. “I simboli muti e iconici nelle opere di Mitoraj, nella loro immanenza, richiamano i profondi valori classici della classicità in una cultura contemporanea. Nel 1852 Théophile Gautier scriveva: “A Pompei, due passi separano la vita antica da quella moderna”.
Quasi trenta monumentali sculture in bronzo sono state collocate in diverse sezioni del sito archeologico – dal Santuario di Venere al Foro, dalla via dell'Abbondanza alle Terme Stabiane e fino al Quadriportico dei Teatri. Le figure massicce ed elegantemente scolpite, ispirate all'iconologia classica di miti e leggende, convivono accanto alle architetture dell'antica Pompei – Dedalo e il Santuario di Venere, il Centauro e il Foro, il Centurione alle Terme Stabiane e Ikaro alato a il Foro triangolare. Questo grandioso progetto ha iniettato nuova linfa vitale in una delle aree archeologiche più importanti del mondo.
Il 14 maggio nel Quadriportico dei Teatri, all'interno del sito archeologico, il vernissage della mostra si è affiancato alla presentazione del catalogo con immagini fotografiche esclusive di Giovanni Ricci-Novara e saggi critici di Richard Cork ed Eike Schmidt.