NEW ERA
Oblong Contemporary a Dubai apre la stagione invernale con la collettiva “New Era”, in occasione dell'inaugurazione di un nuovo spazio espositivo davanti all'Ain Dubai nell'isola di Bluewaters.
I quadri di Abol Atighetchi mostrano una certa forza di culto e dispositivi compositivi che offrono allo spettatore molto più di un'intensa e genuina soddisfazione estetica. Nella serie "Lost Tribes", dipinta nel 1991, l'artista esprime la sua ammirazione per le antiche tribù e le antiche civiltà del mondo. In queste opere, Abol si concentra sulla propria interpretazione delle tribù degli indiani d'America Pelle rossa, dei canadesi Aminiboine Sioux e della civiltà giapponese con il suo dipinto "Hiroshima" (1991). Finora mai esposti, questi dipinti sono stati svelati per la prima volta alla Oblong Contemporary Gallery.
I dipinti di Yana Rusnak sono un mix tra concetti figurativi e astratti. Yana tesse alcuni codici umani più profondi collegati a simboli e metafore per indicare lo spirito interiore. Amore, Luce, Natura, la Galassia sono l'emozione che afferma la vita del potere dell'energia, della passione e del sé interiore. Attraverso l'uso di una tecnica particolare per creare opere d'arte che contengono elementi d'oro, Yana simboleggia il mistero della Terra, la luce del sole e la santità.
Stefano Bombardieri è profondamente affascinato dalla questione dell'essenza umana. Ne parla usando gli animali come metafore, con un approccio fortemente filosofico che si concentra su temi come il tempo e la sua percezione, l'uomo e il senso dell'esistenza e l'esperienza del dolore nella cultura occidentale. Rinoceronti, elefanti, coccodrilli, balene sono tra i soggetti preferiti rappresentati da Bombardieri. Le sue opere nascondono ulteriormente un messaggio in codice che è un invito allo spettatore a rispettare la natura e gli animali, la cui sopravvivenza è strettamente legata alla nostra.
Flavio Lucchini ha iniziato a confondere i confini tra moda e arte dopo una lunga carriera come una delle figure più rinomate nel settore dell'editoria di moda. Dopo 15 anni di isolamento nel suo studio, perfezionando le sue opere, partecipa alla sua prima mostra. Le opere di Lucchini sono veri e propri archivi che documentano e onorano le diverse attribuzioni di miti dell'abito nel mutare dei tempi. Consapevole dei fenomeni sociali, legge a modo suo l'abito che affiora dal passato, riflettendo su tendenze, icone e comportamenti sociali che si insinuano profondamente nel presente.