Dietro l'arte di Flavio Lucchini

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Flavio Lucchini nasce a Curtatone (Mantova) nel 1928. Frequenta la Facoltà di Architettura di Venezia, il Politecnico di Milano e successivamente l'Accademia di Belle Arti di Brera.

 

Il suo percorso artistico si snoda dai bassorilievi Fashion-Lunapark dei primi anni Novanta, iconici ed esagerati, ai Dress–Toys (1993/95), piccoli cubi irregolari in ferro laccato o acciaio Cor-ten, disposti casualmente a rappresentare figure e abiti come se fossero costruiti da bambini. Successivamente si sono sviluppati in Totem urbani, in ferro, acciaio, ghisa e argento, pensati anche per gli spazi aperti. Con Gold, sculture in bronzo dorato e foglia d'oro, crea piccoli idoli pagani, omaggio al mito dell'abito dei nostri tempi. Le lunghe serie di Dress-Memory, in resina laccata bianca, ipotizzano tracce indistruttibili della moda e sono una sorta di archeologia dell'abito che affiora dalla materia come reliquie di un tempo che fu. La serie Ghost, grandi sculture surreali, sono fantasmi di abiti senza corpi. Poi il registro cambia, Lucchini si avvicina all'estetica pop, ai giocattoli. Osserva adolescenti ancora ragazze ma già donne, con gli ombelichi a vista e con i codici delle loro tribù: ecco le Dolls, sculture giocose, ragazze ingenue e sbarazzine, ironiche e colorate del nostro tempo; ecco i Marshmallow, opere zuccherine, bambole e pupazzi dai lineamenti infantili. Faces, volti di donne in bassorilievo, lineamenti che mutano con la luce e che riflettono le diverse identità e sulla chirurgia estetica che rende tutti uguali. Oltre la moda: Lucchini consapevole dei fenomeni sociali, legge a modo suo l'abito che affiora dal passato, da lontano e che si insinua profondamente nel presente e nel mondo occidentale. I Burqa sono opere e sculture digitali che rispecchiano la donna negata, il desiderio insopprimibile di essere se stessa, usando anche un linguaggio provocatorio, i codici della moda e della pubblicità.

 

La ricerca di Lucchini oggi si muove tra sacro e profano attraverso una rivisitazione digitalizzata delle più famose opere d'arte a tema religioso del passato, contaminate dalle icone e dai comportamenti sociali di oggi.

Febbraio 6, 2020